Cento anni dell’Arma Azzurra a Milano. La prima Regione Aerea si racconta

Una carriera lunga oltre quattro decenni nell’Aeronautica Militare Italiana testimonia dedizione e professionalità al servizio del Paese. Il Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, nato a Imola nel 1964, ha costruito un percorso significativo a partire dall’Accademia Aeronautica, distinguendosi come pilota di caccia esperto, istruttore operativo e stratega militare con una visione internazionale. Le sue oltre 3000 ore di volo su velivoli come Tornado, F-16 e AM-X lo hanno visto protagonista in operazioni complesse quali Desert Storm, Allied Force e Unified Protector, con un progressivo aumento delle responsabilità in incarichi sia nazionali che esteri. Oggi, Comandante del Comando Squadra Aerea- Prima Regione Aerea, Milano in Piazza Novelli – un’entità che ha recentemente visto un potenziamento delle sue competenze strategiche – il Generale Biavati porta la sua esperienza nella pianificazione e conduzione delle operazioni aerospaziali, sia in Italia che a livello internazionale. Quest’anno, Milano celebra un secolo di un legame profondo e significativo con l’Aeronautica Militare, un anniversario che evidenzia una presenza storica e strategica culminata nell’attuale ruolo centrale del Comando Squadra Aerea – 1ª Regione Aerea. Ringraziamo il Generale per averci concesso questo intervista in esclusiva.

Quest’anno Milano celebra il centenario della presenza dell’Aeronautica Militare che ha, in Piazza Novelli, la sede della Prima Regione Aerea. In che modo questo luogo è connesso alla storia dell’aviazione e della città?

Piazza Novelli rappresenta un simbolo storico per l’Aeronautica Militare e per la città di Milano. Fin dal 1925, il capoluogo lombardo ha ospitato la 1ª Zona Aerea Territoriale, comando sotto la cui autorità furono organizzati tutti i reparti di volo della neonata Regia Aeronautica. Da allora, la città ha sempre ospitato enti fondamentali per l’assetto operativo e organizzativo della Forza Armata: dal Comando della 1ª Squadra Aerea nel 1938, al Comando della 1ª Regione Aerea nel 1963, consolidando così un legame profondo con il territorio milanese. Nel 2024, con il trasferimento del Comando Squadra Aerea e l’insediamento del Comando Squadra Aerea-1ªRegione Aerea, questa sede ha assunto un ruolo ancora più centrale, divenendo il punto nevralgico della componente operativa dell’Aeronautica Militare. La ricorrenza del centenario della presenza dell’Arma Azzurra a Milano assume pertanto un significato di continuità storica, di presenza radicata e di sinergia con il tessuto istituzionale, economico e sociale della città.

In che modo la celebrazione di questo centenario può contribuire a rafforzare il legame tra il capoluogo lombardo (che significa la regione con una grande vocazione aeronautica) e l’Arma Azzurra?

Il centenario rappresenta un’occasione preziosa per consolidare ulteriormente il legame tra l’Aeronautica Militare e il territorio milanese e lombardo. La Lombardia, con il suo tessuto industriale all’avanguardia e i suoi poli accademici di eccellenza, costituisce un ecosistema naturale per lo sviluppo di sinergie nei settori della ricerca, dell’innovazione e della formazione. L’Aeronautica Militare intende valorizzare tali opportunità promuovendo iniziative culturali, educative e divulgative che possano avvicinare i cittadini alle molteplici professionalità dell’Arma, rendendo il legame tra Istituzione e comunità ancora più diretto e partecipato.In particolare con l’insediamento del Comando Squadra Aerea – 1ª Regione Aerea, avvenuto il 1° ottobre 2024, questo legame entra in una nuova fase, all’insegna della triade dello sviluppo: istituzioni pubbliche, mondo accademico e comparto industriale.

L’Aeronautica Militare, tra le Forze Armate, è quella naturalmente più votata alla ricerca tecnologica. Oggi si aprono – è il caso di dire – nuovi spazi siderali proprio per la ricerca nel settore dell’aerospazio. Come si posiziona il nostro Paese in questo settore? Ritiene che l’industria privata sia consapevole dell’importanza di supportare con investimenti appropriati la ricerca che i settori dell’Aeronautica Militare sono in grado di sviluppare sulla base delle loro competenze?

L’Aeronautica Militare, per sua natura e missione, è protagonista nei processi di trasformazione e di sviluppo di capacità duali nel dominio aerospaziale.  In uno scenario globale definito dalla new space economy, l’Italia è protagonista attraverso programmi strategici e cooperazioni industriali che valorizzano le eccellenze nazionali. Tale settore – che integra attori pubblici e privati in un contesto sempre più competitivo – richiede un approccio strategico integrato, in cui l’Arma Azzurra si pone come promotore e catalizzatore di innovazione. In questo scenario l’interazione con l’industria privata è già concretamente in atto, come dimostra ad esempio il progetto International Flight Training School (IFTS) di Decimomannu. La consapevolezza da parte dell’industria sull’importanza di investire in ricerca dual-use è crescente e fondamentale per rafforzare le capacità operative nazionali, garantendo allo stesso tempo ricadute positive per l’intero sistema Paese. La presenza del Comando Squadra Aerea – 1ª Regione Aerea a Milano, rafforza ulteriormente questa prospettiva, facilitando il dialogo diretto con poli tecnologici, università e poli industriali, stimolando progetti comuni in ambiti ad alta innovazione allo scopo di rispondere in maniera agile alle sfide del dominio aerospaziale, in continua evoluzione.

È un dato di fatto che l’Aeronautica Militare Italiana sia molto apprezzata all’estero. Quali sono i Paesi europei ed extraeuropei che più si appoggiano per la formazione dei loro piloti e quali sono i settori in cui è maggiormente richiesta l’assistenza?

L’Aeronautica Militare è oggi punto di riferimento internazionale nel settore dell’addestramento al volo, grazie alla consolidata esperienza e all’eccellenza delle proprie strutture. L’International Flight Training School, realizzata in sinergia con l’industria nazionale presso la base di Decimomannu, accoglie infatti in questo momento piloti provenienti da tredici Paesi, tra cui Germania, Giappone, Regno Unito, Canada, Singapore, Qatar e Arabia Saudita. La formazione si svolge su piattaforme avanzate come il T-346A ed è mirata alla preparazione dei piloti destinati ai velivoli di 4ª e 5ª generazione. I settori maggiormente richiesti includono l’addestramento operativo avanzato, l’impiego in scenari complessi e l’interoperabilità NATO. L’apprezzamento internazionale conferma la credibilità e l’elevato standard qualitativo dell’Aeronautica Militare italiana in ambito addestrativo e operativo.

didascalia: Gen. S.A. Alberto Biavati – Comando della Squadra Aerea – 1a Regione Aerea

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