Fonte: https://www.anvgd.it/morto-nino-benvenuti-un-istriano-che-ha-contribuito-a-fare-grande-litalia/
È arrivata come un fulmine a ciel sereno una notizia che non si vorrebbe mai dare. Nino Benvenuti, esule istriano e leggenda del pugilato italiano, campione olimpico e mondiale, è morto a 87 anni da poco compiuti.
Nato a Isola d’Istria il 26 Aprile 1938, visse nella Primavera 1945 l’occupazione dell’esercito della Jugoslavia comunista che arrecò lutti e persecuzioni agli italiani nell’ottica del progetto annessionistico di Tito. Suo fratello fu arrestato dall’OZNA, la polizia segreta jugoslava, subì una dura detenzione ma per fortuna fece ritorno a casa, a differenza di migliaia di giuliani, fiumani e dalmati di cui non si seppe più nulla. La sua famiglia esodò a Trieste, ove il giovane Nino iniziò la sua carriera pugilistica ed in seguito sarebbe anche stato per un breve periodo consigliere comunale eletto nelle file del MSI.
Giovanni Benvenuti è stato l’unico italiano ad aver detenuto titoli mondiali in due categorie e primo italiano nella International Boxing Hall of Fame. Leggenda dello sport italiano, è stato campione olimpico welter nel 1960 a Roma, campione mondiale superwelter (1965-66) e medi (1967-70), oltre che campione europeo medi (1965-67). Nel 1968 vinse il prestigioso premio di Fighter of the Year, unico italiano a ottenerlo. È stato anche l’unico pugile italiano a detenere titoli mondiali in due categorie (medi e superwelter), impresa condivisa solo con nove altri atleti a livello mondiale. Nel 1992 è entrato nella International Boxing Hall of Fame, primo italiano a ricevere questo onore, ed è stato ammesso nella National Italian-American Sport Hall of Fame per i suoi successi negli USA. Quando ritornò a Trieste dopo aver vinto il titolo mondiale sul ring di New York, era il 17 aprile 1967 e quella notte milioni di italiani ascoltarono alla radio la voce di Paolo Valenti trepidare per la sua vittoria su Emile Griffith.
Ha raccontato la sua storia in tantissime interviste, ma soprattutto nel libro “L’Isola che non c’è. Il mio esodo dall’Istria” (Eraclea, Roma 2013), scritto assieme al giornalista Mauro Grimaldi, il quale ha poi collaborato con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e la casa editrice Ferrogallico nella realizzazione del fumetto “Nino Benvenuti. Il mio esodo dall’Istria” che ha raccontato la sua storia di sofferenza, rinascita e successo in un formato destinato soprattutto alle nuove generazioni.
Orgoglioso delle sue origini, Benvenuti è stato testimonial della Corsa del Ricordo, una “Panchina azzurra” al Quartiere Giuliano-dalmata di Roma già celebra le sue doti sportive di esule che ha peraltro sempre mantenuto un profondo legame con l’Istria, ricevendo nel 2018 dalla Comunità Autogestita della Nazionalità italiana della sua città natale il premio Isola d’Istria: in una delle sue ultime interviste disse che avrebbe voluto che, quando sarebbe giunto il momento, le sue ceneri venissero sparse nel mare Adriatico da “soscojo”, lo scoglio di Isola ove imparò a nuotare da bambino.
L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, nella persona del suo presidente Renzo Codarin e di tutto il direttivo, esprime le condoglianze e si stringe attorno alla famiglia di Nino con un sincero e fraterno abbraccio.