Clima pazzo primavera fredda e piovosa tra Como e Lecco

Fine aprile in maniche di camicia, fine maggio con il maglione: ma anche le campagne di Como e Lecco hanno il loro bel da fare con un “cambio armadio” assolutamente indecifrabile. È il segno, manco a dirlo, di un cambiamento climatico che torna a fare i capricci in un 2025 dagli esiti imprevedibili: e il territorio non costituisce un caso isolato. Dall’inizio della primavera si sono abbattuti sull’Italia ben cinque eventi estremi al giorno, tra nubifragi, grandinate e tornado, con ripercussioni per il settore agricolo, anche per l’alternarsi di sbalzi termici che interessano le colture del periodo. A confermarlo è anche l’analisi della Coldiretti su dati Eswd con la nuova ondata di maltempo che ha colpito diverse regioni italiane, con allerte gialle e le previsioni di altri giorni di instabilità e temperature basse prima dell’arrivo del caldo. Si conferma dunque il peso dei cambiamenti climatici per l’agricoltura italiana.

Tra gli esempi, l’alternanza di caldo e freddo e le piogge abbondanti – continua Coldiretti – hanno limitato anche il “raccolto” di miele nelle due province lariane e su tutto il territorio nazionale, mentre la grandine ha iniziato a colpire a macchia di leopardo. Senza dimenticare la siccità che rappresenta una minaccia ormai sistemica per le campagne del Sud. Proprio in tale ottica la Coldiretti rilancia la proposta di un piano invasi con sistemi di pompaggio, che consentirebbe di garantire acqua tutto l’anno ma anche di limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti. Si tratta di un progetto immediatamente cantierabile per una rete di bacini di accumulo. Sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere la pioggia e utilizzarla in caso di necessità. L’obiettivo è raddoppiare la raccolta di acqua piovana garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni.  Fondamentale in tale ottica il recupero degli invasi già presenti sul territorio attraverso un’opera di manutenzione.

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