Un pubblico di oltre 80 persone ha gremito la Sala Auditorium del Centro Culturale Fatebenefratelli per il quindicesimo appuntamento dell’annuale rassegna UNI3 – Università della Terza Età. L’incontro, dal titolo “In viaggio come mercanti medievali. La via mercatorum in Valle Brembana e il borgo Cornello dei Tasso”, ha offerto un affascinante percorso nella storia, guidato dalla Prof.ssa Laura Polo D’Ambrosio. Storica dell’arte specializzata in arte medievale lombarda ed ex docente presso il Liceo Classico Alessandro Manzoni di Lecco, la professoressa ha preparato i presenti alla visita guidata che si terrà il 25 giugno a Cornello dei Tasso.
La relatrice ha aperto l’incontro illustrando l’area geografica che ha fatto da sfondo alle vie commerciali medievali. Queste rotte collegavano Bergamo con gli attuali Grigioni e il mondo tedesco, aggirando i territori del Ducato di Milano per evitare ulteriori dazi sulle merci. Cornello dei Tasso si trovava su una di queste vie cruciali, la via mercatorum, fungendo da punto nevralgico in quanto unico borgo della Val Brembana ad ospitare un mercato, il che ne favorì un notevole sviluppo economico. Il declino di Cornello sopraggiunse con la costruzione della Via Priula, voluta dal podestà di Bergamo Alvise Priuli. Questa nuova via tagliava il fondovalle, isolando il borgo e preservandolo, paradossalmente, fino ai giorni nostri.
La via mercatorum e la via Priula non erano percorse solo dalle merci, ma anche da persone di ogni ceto sociale, in particolare da coloro che si dirigevano a Venezia in cerca di lavoro. Molti venivano impiegati dall’aristocrazia lagunare in una vasta gamma di mestieri, dal maniscalco al servitore. Fu proprio la figura del servitore povero, rustico eppure astuto e indipendente, a dare origine al celebre personaggio dello Zanni nella commedia dell’arte, tra cui spicca l’iconico Arlecchino.
La famiglia più illustre legata a Cornello è indubbiamente quella dei Tasso, che si affermò prima a Venezia e poi in tutta Europa grazie alla loro straordinaria competenza nel mestiere di corriere. A loro si deve l’organizzazione moderna del servizio postale. Il loro successo legò i loro destini a quelli imperiali asburgici, portandoli a ottenere il rango principesco nel Sacro Romano Impero Germanico. A Cornello, borgo d’origine del casato, i Tasso possedevano un palazzo che un tempo era un castello fortificato. Partendo da questa peculiarità, la Prof.ssa Polo D’Ambrosio ha descritto l’architettura di Cornello come un borgo fortificato, data la sua importanza sulla via mercatorum. L’ingresso al borgo era unico e facilmente difendibile; le case più esterne fungevano da mura, e la chiesa, con la sua alta torre campanaria in cima al colle, offriva un’ampia visuale sulla valle.
Riprendendo la figura di Arlecchino, la relatrice ha proseguito illustrando il borgo di Oneta, frazione del Comune di San Giovanni Bianco, e la famiglia Grataroli, che proprio in quel borgo possedeva un palazzo. L’edificio fu decorato da numerosi affreschi dedicati alla fortunata maschera della commedia dell’arte, tanto da meritarsi il soprannome di “Casa di Arlecchino”.
Non dimenticate l’ultimo appuntamento della rassegna UNI3 2024-25, che si terrà mercoledì 25 giugno. Giuseppe e Marta Rota ci racconteranno la storia quarantennale dell’azienda valmadrerese VARO S.r.l.