Marcello Semeraro nel saggio “Santità – Cristo vive nel cristiano” (edizioni Àncora – pag. 141 – 15.00 euro) percorre un viaggio letterario sul significato della Santità, con particolare riferimento al Santo cristiano; ciò indipendentemente dal fatto che conclusa la vita terrena ci sia una beatificazione o una cannonizzazione.
Il saggio prende spunto da un testo Paolino in quanto come detto da San Paolo il Santo è colui che può affermare “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
Per la teologia Paolina la santità è vivere in Cristo; il cristocentrismo Paolino è stato ripreso da Benedetto XVI in una serie di catechesi su San Paolo e la sintesi del pensiero del Pontefice è che l’identità cristiana si fonda sull’immergersi in Cristo e condividere tanto la sua vita quanto la sua morte.
La domanda fondamentale è “chi è il Santo”; nell’antico Testamento il termine Santità è una qualità propria solo di Dio ed il destinatario della Santità è il popolo; quindi la Santità ha il compito di unire le persone a Dio e di congiungerle tra loro e ciò è un aspetto importante della dimensione ecclesiale della Santità.
Nel Nuovo Testamento il termine Santo assume un significato teologico; i cristiani sono santi per vocazione perché santificati in Gesù Cristo.
Il Nuovo Testamento attribuisce la Santità anche alla Chiesa in quanto Cristo ha dato la vita per renderla Santa; quindi Dio ha donato ai cristiani la Santità chiedendo loro di dimostrare la Santità nella loro vita.
Nel concetto di Santità tre aspetti sono essenziali e complementari: Giustificazione, Santificazione, Salvezza. La Giustificazione è un evento passato con implicazioni nel presente “Santificazione”; la Santificazione è un evento presente che dipende da un evento passato (Giustificazione) che presenta implicazioni future (Salvezza); la Salvezza è un evento futuro già anticipato nel passato della Giustificazione e nell’evento presente della Santificazione, dipendente da essi.
La Santità è per la Chiesa una vocazione, come riportato nel Concilio Vaticano II: tutti coloro che credono in Cristo sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità, il che significa che nel Santo si realizza la forma migliore dell’umanità.
Nel libro facendo riferimento alle opere di Romano Guardini si descrive la Santità come interiorità cristiana o meglio come in-esistenza definita come la presenza di Cristo nel cristiano.
Sant’Agostino affermava che Dio e a noi più intimo di quanto noi non lo siamo a noi stessi; vivere questa intimità significa essere santi.
La Santità è vivere la cristianità con gioia; tale gioia non nasce da ciò che viviamo ma deriva da qualcosa di profondo; la gioia è un dono del Signore ed è la certezza che Gesù è in noi.