Dialogare è doveroso e possibile. Anche perché, al di là delle diverse opzioni confessionali, comuni sono le sfide da affrontare e vi è, più in generale, una comunanza di esseri umani. E’ un messaggio di positività e crescita del confronto quello emerso dal terzo incontro dei responsabili delle religioni in Italia. “Viviamo – spiega in una nota- il Segretario Generale della Cei e Arcivescovo di Cagliari Monsignor Giuseppe Baturi – un momento buio della storia che ci interpella come cristiani e come uomini e donne di religione, siamo chiamati alla preghiera e a promuovere una cultura di pace radicata in un’idea di uomo che si rapporta con il mistero di Dio e con gli altri, che sono da riconoscere come fratelli e non come complici o nemici”. Da lui anche l’indicazione di “pregare e diffondere una cultura, un linguaggio di pace” nella consapevolezza di “una responsabilità a cui non possiamo sottrarci”. Non si tratta, ha spiegato, di mettere da parte l’essere religiosi ma piuttosto di portarlo al suo massimo compimento nel confronto con la diversità. Il Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo Monsignor Dario Olivero ha ricordato che “vale la pena parlare di una via italiana del dialogo interreligioso” e si è detto convinto che l’incontro abbia rappresentato un passo avanti “nella concretezza, nella collaborazione e nella libertà di parola”. Gli occhi sono ora puntati verso un simposio che si terrà nel 2026 e vedrà l’estendersi ulteriore del confronto.
Religioni in Italia incontro per la pace e il dialogo in un “Momento Buio” della storia
