A Milano, questa mattina martedì 7 ottobre, riflettori accesi su Palazzo Lombardia – Isola Set, che ospita la presentazione della mostra “Global Visual Poetry: le traiettorie transizionali nella poesia visiva”, un progetto affascinante che unisce arte, parole e tecnologia.
La rassegna curata dall’artista Raffaella Perna, sarà visitabile dal 7 al 31 Ottobre (dalle ore 10 alle ore 19 spazio IsolaSET, Palazzo Lombardia, via Galvani 27) e si propone di guidare il pubblico in un percorso tra le evoluzioni della poesia visiva, linguaggio ibrido che unisce il testo alla forza espressiva dell’immagine.
L’inaugurazione vede la partecipazione di importanti personalità del mondo culturale e istituzionale, tra cui il cardinale José Tolentino Mendoça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, e Francesca Caruso, assessore alla Cultura di Regione Lombardia.
Durante l’evento, l’assessore Caruso ha sottolineato come la mostra rappresenti un tentativo concreto di ridurre la distanza tra la vita quotidiana e la parola poetica, attraverso un dialogo inedito tra poesia, pittura e immagine. Una sinergia che rende l’arte contemporanea accessibile e attuale.
Il cardinale Mendona ha evidenziato l’importanza della mostra nel quadro della missione della Santa Sede: promuovere un dialogo costante che metta al centro la dignità della persona umana. «Gli artisti sono alleati nel cammino verso la costruzione di comunità consapevoli e artigiani della pace», ha dichiarato.
In un’epoca in cui la tecnologia ha rivoluzionato i modi di comunicare, la mostra si interroga su una questione cruciale: è possibile oggi comunicare solo attraverso la tecnologia? La risposta di “Global Visual Poetry” è chiara: la tecnologia può e deve essere uno strumento al servizio dell’arte, non un ostacolo.
La curatrice Raffaella Perna ha ribadito come gli artisti presenti in mostra dialoghino con la tecnologia in modo critico ma costruttivo, valorizzandola come mezzo per amplificare il potenziale espressivo della poesia visiva. Le opere esposte giocano con parole e immagini, creando connessioni inedite tra linguaggi diversi.
La mostra evidenzia inoltre il modo in cui l’arte visiva in Italia è riuscita a superare i confini del museo, entrando nello spazio urbano e quotidiano. Le parole e le immagini si rincorrono, si sovrappongono, si contaminano, in un flusso che riflette le complessità e le sfide del nostro tempo.





