XII Domenica dopo Pentecoste e Santa Chiara

11 Agosto 2024

Repeats yearly forever

XII Domenica dopo Pentecoste e Santa ChiaraGeremia 25,1-13; Romani 11,25-32; Matteo 10,5b-15
 
È una domenica che attraverso i brani della Scrittura ci sollecita a volgere lo sguardo sul popolo eletto.
Nella prima lettura, Geremia preannuncia i settant’anni di cattività babilonese. “Non avete ascoltato i pressanti ammonimenti e i benefici del passato, il dono della terra sacra”. La condanna: gli eserciti del re di Pabel guidati dal sovrano scendono e invadono non solo la Giudea, ma anche le regioni circostanti e seminano la desolazione assoggettandola per un’intera generazione. Con la constatazione profetica dell’esito negativo dei suoi messaggi, insieme con questa visione teologica della storia, si chiude la seconda grande sezione dei vaticini di Geremia, visione di sconforto nei riguardi degli uomini, ma prospettiva di fiducia. Il brano del Vangelo indica l’invio dei dodici da parte del Signore in missione. E’ urgente recare al più grande numero possibile di persone l’annuncio senza attardarsi: l’uomo deve decidersi in fretta, altrimenti la grazia passa. Allora il giudizio divino si profila minaccioso, anzi più che per Sodoma e Gomorra, esempi tradizionali della punizione divina degli empi. Gli apostoli anticipano il giudizio con la loro partenza scuotendo la povere. Le città sono diventate simili alle città pagane ed essi ripetono su di esse il gesto che i Giudei compivano quando vi entravano dopo il contatto con il mondo pagano. L’apostolo Paolo mette in evidenza la speranza di salvezza per Israele: non si rassegna di fronte al rifiuto del popolo eletto (il suo popolo di appartenenza!) di fronte a Gesù Cristo, pieno compimento delle profezie. Non solo c’è in Paolo una speranza di conversione da parte di Israele che nasce dal suo legame di sangue e di affetto, ma anche e soprattutto da una certezza teologica che Dio non abbandona e dà la possibilità fino all’ultimo di salvezza. Anche noi siamo sollecitati a decifrare e a discernere il nostro vissuto nel piano di amore di Dio per convertirci e ritornare a lui.
Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B”, pp. 227 e ss., Àncora, Milano
Santa Chiara Santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.

Santi

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