6 Ottobre 2024
Repeats yearly forever
VI Domenica dopo il martirio del Precursore e San BrunoIsaia 45, 20-24a Efesini 2,5c-13- Matteo 20,1-16È di scena san Pietro che mette sul tappeto la questione della ricompensa. “Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa ne otterremo?”. La sua è una rivendicazione salariale in piena regola. Gesù lo rassicura: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.
A questo punto si colloca la parabola degli operai della vigna. Essa dà un chiarimento deciso al problema e sposta l'interesse su un altro piano: la salvezza è un dono di Dio e non una ricompensa contrattuale. La salvezza è innanzitutto iniziativa divina, fatta di amore e comunione a cui l'uomo è invitato a partecipare con gioia e senza limiti. È un po' il messaggio della prima lettura tratta dal profeta Isaia e dalla lettera di Paolo agli Efesini. “Radunatevi e venite, avvicinatevi insieme, superstiti delle nazioni! Volgetevi a me e sarete salvi... Solo nel Signore si trovano giustizia e pace”. “Fratelli, per grazia siete salvi... Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio... Ricordatevi che un tempo eravate lontani, ora siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo”. Il Regno di Dio non è un salario per le opere della legge, ma è un dono del Padre. Il nostro esame di coscienza, alla sera, non deve essere un inventario dei debiti che Dio ha nei nostri riguardi, ma piuttosto una presa di coscienza di ciò che Dio è e fa per noi. Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp. 265 e ss., Àncora, MIlano San Bruno Colonia (Germania), intorno al 1030 - Serra San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101 San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell’odierna Germania, dopo avere insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine, in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perché lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.
Santi