VEGLIA DI PASQUA e San Leonardo Murialdo

30 Marzo 2024

Repeats yearly forever

VEGLIA DI PASQUA e San Leonardo MurialdoGenesi 1, 1-2, 3a; Genesi 22, 1-19; Esodo 12, 1-11; Esodo 13, 18b-14,8;
Isaia 54, 17c-55,11; Isaia 1, 16-19; Atti degli Apostoli 2, 22-28; Romani 1, 1-7;
Matteo 28, 1-7
 
La Veglia pasquale, durante la notte in cui Cristo è risorto, è considerata come la “Madre di tutte le Veglie”.
Questa celebrazione, Veglia di tutte le Veglie, prevede nella Chiesa milanese una catechesi vigiliare, articolata in sei letture dell’Antico Testamento e in tre letture del Nuovo Testamento.
Le prime tre letture riflettono l’antica meditazione ebraica sulla Pasqua come ricapitolazione della storia della salvezza: il richiamo del primo intervento di Dio con la creazione è seguito dalla narrazione della testimonianza resa dal Signore ad Abramo in occasione del sacrificio di Isacco e dal racconto della prima Pasqua di Israele.
La quarta lettura presenta la Pasqua come “passaggio” dalla schiavitù alla libertà e dalle tenebre alla luce. Segue la lettura del profeta Isaia, in cui sono delineati i caratteri dell’Alleanza eterna stabilita da Dio per tutti i popoli assetati.
Ed è proprio della sesta lettura l’invito alla fonte che introduce alla successiva liturgia battesimale.
Dopo l’annuncio della Risurrezione ci sono le tre letture del Nuovo Testamento. Le parole degli apostoli, riproposte dalla lettura degli Atti e dalla lettera ai Romani, si pongono quale esplicitazione dell’annuncio della Risurrezione, che mostra Gesù come salvatore del mondo e Signore della vita: ci libera dal peccato per vivere l’esistenza nell’intimità con Dio Padre e nell’amore con i fratelli.
 
Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp.135 ss., Àncora, Milano
 
SAN LEONARDO MURIALDO Torino, 26 ottobre 1828 - 30 marzo 1900 Leonardo Murialdo nasce a Torino il 26 ottobre 1828 da una famiglia borghese. Studia dai padri Scolopi di Savona e alla Regia Università di Torino laureandosi in Teologia. Viene ordinato sacerdote nel 1851 e dedica i primi 14 anni del suo ministero ai giovani torinesi nell'oratorio di San Luigi a Porta Nuova. Nel 1867 fonda la confraternita laicale di San Giuseppe per aiutare i ragazzi poveri e abbandonati. Nel 1871 dà vita all'Unione operai cattolici di cui diventa successivamente assistente ecclesiastico. È anche il fondatore dell'Associazione della Buona stampa e tra gli ideatori del giornale «La voce dell'operaio». Viaggia spesso nel Sud Italia per conoscere le realtà assistenziali delle altre città. Muore nel capoluogo piemontese, colpito dalla polmonite, il 30 marzo 1900. Viene beatificato da Paolo VI nel 1963 e canonizzato nel 1970.
 

Santi

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