29 Settembre 2024
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V Domenica dopo il martirio del Precursore e San CiriacoDeuteronomio 6, 1-9 Romani 13, 8-14a Luca 10,25-37Tre brani della S. Scrittura che ci parlano dell’amore come compimento della vita. Tutti i comandamenti si ricapitolano nell'amore: l'amore, ci dice il libro del Deuteronomio, è principio e unità per la vita stessa. Tutte le facoltà della persona si unificano nell'amore di Dio con tutto se stesso, ma l'amore nasce da un ascolto, è accoglienza di un dono che ci precede.
Brano della lettera ai Romani: la prospettiva di Paolo integra quella del Deuteronomio alla scuola di Gesù. A compiere la legge è l'amore di Dio inseparabile da quello del prossimo e se l'amore è generato dall'ascolto, allora occorre rivestirsi di Cristo, Parola di Dio incarnato.
Brano del Vangelo: in Luca è il dottore della legge a unificare l'amore di Dio e quello per il prossimo; la tradizione ebraica conosce già questo legame, ma Gesù mostra che “prossimo” è ogni persona del cui bisogno deve prendersi cura, oltre ogni confine e differenza. La cultura della prossimità evidentemente non si improvvisa. Quando si parla di cultura si intende non una semplice nozione, ma un insieme di sensibilità, di pensieri, di emozioni e di azioni che esprimo un modo diverso di rapportarci con l’altro.
Ciò esige un modo di pensare e di agire che presuppone un quadro di riferimento e di valori che non hanno come centro noi stessi, ma la bellezza del dono di noi stessi agli altri. Uno può dare nella misura in cui è se stesso e ha una sovrabbondanza che gli dà la possibilità e la gioia di aprirsi agli altri. Non ci si improvvisa altruisti. C’è un allenamento che presuppone l’esperienza dell’essere amati e della bellezza dell’amare. Da Franco Cecchin, “ A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp. 261 e ss., Àncora, Milano San Ciriaco (Quiriaco) Eremita in Palestina Nacque a Corinto il 9 gennaio 449. Desideroso di perfezione, si recò in Palestina e ricevette l'abito di sant'Eutimio,uno dei padri del monachesimo palestinese. Questi però,giudicandolo troppo giovane d'età, non volle trattenerlo. Ciriaco allora decise di entrare tra i discepoli di san Gerasimo che vivevano presso il Giordano. Qui trascorse nove anni di duro noviziato. Alla morte dei suoi due maestri, tornò alla laura di Eutimio rimanendovi altri nove anni. Nel corso della sua lunga esistenza cambiò sede diverse altre volte.
Al suo tempo la vita dei monasteri era spesso turbata da divisioni e contrasti sulle dottrine teologiche non ancora chiarite dai Concili. Ciriaco fu chiamato a fronteggiare con la sua autorità i monaci che sostenevano le teorie origeniste.
Il suo biografo, il poc'anzi citato Cirillo di Scitopoli, recatosi nel monastero di Susakim per fargli visita, lo trovò in compagnia di un grosso leone che viveva con lui come un cane da guardia.
Morì nella grotta di san Caritone all'età di 108 anni, al principio del 557.
Santi