1 Novembre 2024
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TUTTI I SANTIAp 7, 2-4. 9-14; Romani 8, 28-39; Matteo 5, 1-12aLa solennità di Tutti i Santi è la festa che ci porta a scoprire che la nostra grande chiamata a diventare santi non è perché facciamo miracoli, ma perché Dio, amandoci, ci dà il suo amore perché noi possiamo rispondere a Lui.
Santo è colui che nell’ambito delle sue limitate e irrepetibili caratteristiche, nelle sue qualità e circostanze personali, si apre, corrisponde all’amore di Dio comunicato a lui mediante Gesù Cristo. Ciascuno è chiamato a quella pienezza di vita cristiana e a quella perfezione della carità che corrisponde alla misura del dono che egli ha ricevuto dal Signore nella propria vocazione cristiana.
Il Paradiso c’è ed è abitato: “Apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, d’ogni nazione, razza, popolo, lingua”. È il messaggio della prima lettura tratta dal Libro dell’Apocalisse. Il Paradiso c’è ed è il traguardo finale del nostro cammino. Questo Paradiso è già abitato da tante persone, non soltanto quelle che ufficialmente sono state indicate dalla Chiesa, come santi, da imitare e da implorare, quanto i nostri cari parenti, nonni o bisnonni, che hanno vissuto un’esistenza semplice, ma carica del buon senso evangelico: essi sono in Paradiso, sono santi.
Paolo nella Lettera ai Romani che abbiamo ascoltato ci dà la possibilità di vivere l’oggi con questo sguardo di speranza: “Sappiamo che tutto concorre al bene di quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno, poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha predestinati a essere conformi all’immagine di suo Figlio, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli. Quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati, quelli che ha chiamati li ha anche giustificati e quelli che ha giustificati li ha anche glorificati”.
Questi santi ci svelano la strada per arrivare al Paradiso: la strada è quella delle beatitudini, come spiega il testo del vangelo di Matteo. La santità non è nient’altro che un lasciarsi amare da Dio, un prendere sul serio l’amore di Dio e un lasciare che Dio agisca in noi da Dio e che noi possiamo vivere e agire consapevolmente e responsabilmente da suoi figli.
Da Franco Cecchin, “ A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp 306 e ss., Àncora, Milano
Santi