Pasqua e San Beniamino

31 Marzo 2024

Repeats yearly forever

Pasqua e San BeniaminoAtti 1, 1-8a - 1Corinzi 15,3-10a - Giovanni 20, 11-18 La mattina di Pasqua (“il giorno dopo il sabato”) i discepoli sono colti di sorpresa dal sepolcro vuoto e ancora di più dagli incontri con Gesù risorto. Stupenda è l’esperienza di Maria di Magdala che pur incontrando Gesù non lo riconosce: «”Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù… ». Solo quando si sente chiamare per nome lo riconosce: «Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse: “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere… ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Gesù è vivo, Gesù è risorto: appare alle donne; agli apostoli; a ben cinquecento fratelli in una sola volta, di cui molti erano vivi quando Paolo scriveva ai cristiani di Corinto; è apparso all’apostolo Paolo. Gesù, il risorto, dice agli apostoli cose importanti (“Sto per andare al cielo, vi invierò lo Spirito santo… ”) e li invia in missione. È dalla risurrezione che scaturisce la vita nuova e la missione della chiesa. “È il Signore!”: e qui, cambia davvero la loro vita, la nostra vita. Si inaugurano pagine nuove per la storia del mondo: è la sorpresa della Pasqua di Cristo.
Una sorpresa, un dono ora nelle nostre mani. Il nostro cantare “Alleluia” (Lode a te, Signore!), la vita fraterna nella comunità cristiana, la gratuità che la caratterizza, la spinta continua a testimoniare il Risorto, sono elementi sempre nuovi della sorpresa della Pasqua cristiana. E la sorpresa della Pasqua di Cristo può ancora coinvolgere il mondo di oggi se la nostra testimonianza non si riduce a dare buon esempio. Questo è certamente utile, ma la testimonianza è un’altra cosa.
La può dare solo chi è passato dalla morte alla vita; chi può confermare che la sua esistenza è cambiata e ha acquistato un senso da quando è stata illuminata dalla luce della Pasqua; chi ha fatto l’esperienza che la fede in Cristo risorto dà senso alle gioie e ai dolori, e illumina i momenti lieti e quelli dolorosi della nostra esistenza. Allora si può veramente testimoniare che Gesù è davvero risorto. Buona sorpresa per la Pasqua di Gesù davvero risorto!!!
Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp. 141 ss. Àncora, Milano
 
SAN BENIAMINO
S. Beniamino diacono di Ergol in Persia, fa parte di un gruppo di martiri, uccisi appunto in Persia durante la lunga persecuzione contro i cristiani, che iniziò sotto il regno di Iezdegerd I e finì con quello del successore Bahram-Gor.
Vi sono varie versioni che riguardano questa feroce persecuzione, discordanti fra loro, in buona parte prese dai sinassari bizantini; anche le notizie riguardanti i nomi dei martiri, la data ed il luogo del martirio sono imprecise e discordanti.
L’episodio avvenuto all’interno della lunga persecuzione contro i cristiani in Persia, racconta che verso il 420, lo sfrenato zelo di alcuni cristiani, capeggiati da un sacerdote Hasu, portò ad incendiare ad Ergol (Argul) un pireo, cioè un tempio dedicato al culto del fuoco.
Per questa distruzione venne arrestato il vescovo Abdas, il fratello Papa, i preti Hasu e Isacco, il segretario Ephrem, il suddiacono Papa, i laici Daduq e Durtan; al vescovo Abdas fu ingiunto dalle autorità civili di ricostruire il tempio, poiché egli si rifiutò, furono condannati a morte.
A loro sono associati nella celebrazione altri martiri di quella persecuzione, scaturita dall’episodio dell’incendio del ‘pireo’ e sono Ormisda (Manides), Sahin e il diacono di Ergol, Beniamino.
Su quest’ultimo, il ‘Martyrologium Romanum’ commemorandolo al 31 marzo, riporta la seguente citazione: “In Ergol (Argul) in Persia, san Beniamino diacono, che non desistette dal predicare le Verità della fede, sotto Bahrom-Gor re; consumò il suo martirio venendogli conficcati negli orifizi e sotto le unghie legni sottili ed acuminati”.
Il martirio avvenne verso il 420 cioè nei primi due anni del regno di Bahrom-Gor, perché nel 422 egli fu vinto da Teodosio II, che come condizione di pace pose la libertà di culto ai cristiani di Persia.

Santi

Condividi:

Post correlati