15 Settembre 2024
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III Domenica dopo il martirio del Battista e Sant'AlbinoIsaia 32,15-20 Romani 5, 5b-11 Giovanni 3, 1-13Le tre letture mettono a tema questa presenza: lo Spirito Santo, dono per eccellenza di Gesù Cristo. Il profeta Isaia, infatti, annuncia ai deportati in Babilonia una vita nuova (è la prima lettura). Tutto inizia grazie a un soffio, uno “spirito dall’alto”. E’ lo Spirito di Dio, è l’alito di vita (si richiama Genesi, in cui si dice: “Dio alitò” sul caos, “alitò” sull’uomo ed ebbe vita. Lo Spirito di Dio si propaga in una catena di meraviglie: il deserto diventa un giardino e il giardino una selva; in essi dormono giustizia e diritto; la giustizia e il diritto producono pace e tranquillità; nella pace e nella tranquillità vive il popolo di Dio. Una società felice in un paradiso meraviglioso, vivificato da questo “Spirito dall’alto”. La seconda lettura, dalla lettera di Paolo ai Romani, sottolinea: “L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Il Vangelo di Giovanni ci riferisce la risposta di Gesù a Nicodemo: “Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel Regno di Dio”. La chiesa ambrosiana, nel tempo dopo Pentecoste e dopo la festa del martirio di Giovanni Battista, ci sollecita a percepire che il Figlio di Dio, che si è fatto uomo, compie la storia della salvezza soprattutto con il dono dello Spirito Santo. Evidentemente tale profezia ha avuto il suo inizio con la Pasqua di Gesù, ma avrà il suo compimento nella pienezza dei tempi, quando si compirà la storia. Con la sua morte in croce Gesù ci ha donato il suo Spirito, nella Pentecoste lo effonde sugli apostoli e continua ad elargirlo nella sua chiesa e su chi vuole. Nella parusia lo Spirito di Cristo porterà al compimento della storia con “cieli e terra nuova”.
Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B" pp. 253 e ss., Àncora, Milano
Sant' Albino di Lione Vescovo Gli antichi cataloghi della chiesa di Lione collocano questo vescovo tra Giusto e Martino, al quattordicesimo posto da san Fotino. Giusto prese parte al concilio di Aquileia nel 381 e si può pensare che non molto tempo dopo rinunziasse alla cattedra e si ritirasse in un eremo; per conseguenza l'episcopato di Albino dovrebbe avere avuto principio un po' dopo quell'anno. Gli si attribuisce la costruzione della chiesa di Santo Stefano, cattedrale di Lione, e del relativo battistero. Non si sa quando morì alla fine del sec. IV o all'inizio del V. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei Maccabei, divenuta più tardi di San Giusto. La sua festa si celebra il 15 settembre.
Santi