II Domenica dopo la Dedicazione e Santa Silvia

3 Novembre 2024

Repeats yearly forever

II Domenica dopo la Dedicazione e Santa SilviaIsaia 56,3-7; Efesini2,11-22; Luca14,1a.15-24
 
Luca con il brano odierno ci sollecita a passare da un pasto comune all’immagine del banchetto messianico. Gesù infatti con la parabola degli invitati insegna che Dio ha già chiamato il mondo, ma i benestanti non hanno accolto l’invito; al loro posto vengono invitati prima i poveri e gli infelici del popolo giudaico, poi anche i pagani.
Ci colleghiamo con la prima lettura, in cui Isaia mostra che Dio sceglie il popolo ebraico perché attraverso di esso la salvezza arrivi a tutti i popoli.
San Paolo vede attuata la profezia di Isaia nel Signore Gesù Cristo: nel dono di se stesso sulla croce attua la riconciliazione tra Ebrei e pagani. La Chiesa, che è il corpo di Cristo, è l’ambito privilegiato di questa riunificazione. Paolo descrive l’esperienza concreta della Chiesa con l’immagine dell’edificio, o meglio, della costruzione sempre in divenire. La pietra angolare è Cristo, il fondamento sono gli apostoli e i profeti, le pietre vive sono i fedeli.
La Chiesa deve essere il volto credibile del disegno di Dio e il cristiano deve essere tessitore di unità.
 
Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B", pp.284 e ss., Àncora, Milano
 
Santa Silvia Madre di San Gregorio Magno Silvia è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Questi visse a Roma sul Celio in un ambiente cristiano esemplare anche grazie alla santità delle zie (cognate di Silvia) Tersilia ed Emiliana (o Amelia). La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Dal figlio Gregorio traspare la sua santità. Su di lui, infatti, l'esempio e l'insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Quando Gregorio non ebbe più bisogno della sua guida, Silvia abbandonò il mondo e si ritirò a vita claustrale presso la basilica di San Paolo fuori le mura. Morì probabilmente verso il 590

Santi

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