II Domenica dal martirio del Battista e Natività di Maria

8 Settembre 2024

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II Domenica dal martirio del Battista e Natività di MariaIsaia 63, 7-17 Ebrei 3,1-6 Giovanni 5, 37-47
 
La prima lettura tratta dal profeta Isaia è una meditazione sulla storia. La situazione di Israele è una sventura nazionale: c'è sofferenza, disagio. Il popolo si rivolge a Dio chiedendogli di intervenire a salvarlo, come ha fatto in passato. A tutto questo c'è una partecipazione personale ed emotiva da parte di Dio: egli non è indifferente alla vicenda di questo popolo, alla vicenda della nostra comunità. Dio ha la passione per noi. L'azione di Dio, infatti, è stata paterna, piena di speranza, vicina e personale.
La seconda lettura, la lettera agli Ebrei, ci presenta la fedeltà di Gesù e la fedeltà di Mosè. Il paragone con Mosè mette in evidenza la superiorità di Gesù. La gloria di Mosè è inferiore a quella di Cristo per due ragioni: Mosè non era che un servo nella casa di Dio, mentre il Cristo è posto al di sopra di essa. Mosè inoltre svolse la sua attività in vista di ciò che sarebbe avvenuto nella casa di Dio. In Gesù Cristo il completo sviluppo del piano divino diventa realtà.
E arriviamo, infine, al Vangelo. Per intuire qualcosa delle parole di Gesù riferite dall'apostolo Giovanni occorre inserirle nel contesto: Gesù attua il piano della salvezza di Dio. Il gesto di Gesù provoca scandalo e collera delle autorità religiose. Chiusi in un tale atteggiamento di presunzione, si arriva fino a falsare la testimonianza delle Sacre Scritture, pur di restare protetti e di non essere messi in crisi. Lo stesso Mosè ha parlato di Gesù Cristo, ma non basta se uno non ci crede. A Gesù arriva soltanto colui che si rende interiormente libero.
A questo punto tentiamo un’applicazione alla nostra situazione concreta. Il Signore oggi ci chiede di guardare in faccia la crisi attuale, di non colpevolizzarci, ma di vederla come un’opportunità per mettere in atto uno stile di vita di sobrietà. Il Signore Gesù ci chiede un maggior impegno per uno sviluppo più sostenibile, per una giustizia e una solidarietà che tengano presente che la terra non è solo la nostra casa, ma di tutti i popoli e delle future generazioni. Noi non siamo i padroni della terra e delle sue risorse, siamo soltanto custodi.
Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B”, pp. 229 e ss., Àncora Milano
 
 
Natività della Beata Vergine Maria
Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)

Santi

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