20 Ottobre 2024
Repeats yearly forever
Dedicazione del Duomo e Sant' Adelina di Mortain BadessaIsaia 26,1-2.4.7-8; 54,12-14a 1 Corinzi 3, 9-17; Giovanni 10, 22-30 La festa del Duomo ci porta a riscoprire la chiesa non come stazione di “servizi religiosi”, ma come la nostra casa, il nostro habitat di cristiani, la nostra famiglia, la famiglia di Dio. Siamo continuamente sollecitati a far crescere in noi questa coscienza di chiesa. Presuppone innanzitutto che ravviviamo con consapevolezza e disponibilità che siamo tempio di Dio e che Gesù è il fondamento: “nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo”. E’ lui che ci dona la vita eterna. E’ lui che ci invita ad ascoltarlo. E’ lui che ci conosce con amore e ci sollecita a seguirlo, sapendo che siamo nelle sue mani e nessuno può strapparci da lui perché Gesù e il Padre sono una cosa sola. Ma questo non basta: siamo chiamati a sviluppare in noi sempre di più il senso di famiglia, di appartenenza alla nostra comunità cristiana. Siamo chiamati a volerci più bene, a saper valorizzare i carismi e le capacità di ciascuno. “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune” (1 Corinzi 12,7).Una comunità cristiana è viva nella misura in cui è docile all’azione dello Spirito per riconoscere i vari carismi e ministeri, nel valorizzarli e nel sostenerli sapendo che ogni dono dato ad una persona è sempre per il bene di tutti. È Dio Padre che ponendo in essere l’umanità ci ha pensato da sempre come suoi figli nel suo Figlio Gesù per formare la sua famiglia. È Gesù Cristo che ci costituisce suo Corpo, sua Chiesa: in tale ottica sono più gli elementi che ci uniscono che quelli che ci dividono. La Chiesa, nel tempo e nello spazio, è chiamata ad essere segno credibile dell’amore di Dio Padre manifestato nel suo Figlio con il dono dello Spirito Santo. L’appartenenza ad una comunità porta come conseguenza la voglia - come diceva S. Paolo nella prima lettera ai Corinzi - di essere “collaboratori di Dio” nei vari ambiti della comunità cristiana sia nei confronti dei piccoli, degli adolescenti, dei giovani, degli adulti e degli anziani, sia nei confronti delle famiglie e dei gruppi, sia negli ambienti come lavoro, scuola, società.
Ed è proprio dalla presa di coscienza forte del nostro essere chiesa, di appartenere ad una comunità fraterna viva, che scaturisce, quasi spontaneamente, lo spirito ad uscire, ad andare, a comunicare, ad essere missionari nei vari ambienti della società, a raccontare che è possibile ancora amarci in un modo gratuito. Da Franco Cecchin, “A ciascun giorno la sua Parola - Anno B”, pp 277 e ss., Àncora, Milano Sant' Adelina di Mortain Badessa Sorella del beato Vitale, abate di Savigny (Manche), e da lui avviata alla vita religiosa, Adelina fu la prima badessa del monastero fondato a Mortain nel 1105 o 1115 dal conte Guglielmo di Mortain. In esso si seguiva la Regola di san Benedetto, con l'aggiunta di osservanze cistercensi. Per il colore del loro abito le religiose erano chiamate le «Dame Bianche» (Albae Dominae). Adelina morì verso il 1125. Cominciò ad essere onorata come beata in occasione di una solenne traslazione dei suoi resti, di quelli di suo fratello Vitale e di altri religiosi di Savigny. È commemorata il 20 Ottobre.
Santi