La domanda è: chi ha interesse a proseguire la guerra in Ucraina? Nel momento in cui finalmente Putin mette sul tavolo le richieste per iniziare un’ipotesi di trattativa, la controparte che fa? Distrugge una quarantina di aeroplani russi collocati in una base al confine con la Mongolia.
Così, mentre la Russia timidamente fa un passo per far capire che è disposta ad iniziare il dialogo, l’Ucraina infligge un duro colpo al nemico per stimolarne la reazione ed innalzare il livello dello scontro. Gli ucraini sono in prima linea a combattere per gli interessi di sparute élite britanniche, francesi e tedesche.
Certamente c’è da tener conto dell’atavica rivalità tra Londra e Mosca fin dai tempi di Churchill e Stalin. Albert Resis (1921-2021), accademico e scrittore americano studioso di storia russa, ha spiegato molto bene come le origini della Guerra Fredda si trovino «nell’imperialismo latente nelle “spartizioni” di Churchill e Stalin dei Paesi del Mediterraneo, dei Balcani e dell’Europa centro-orientale».
A distanza di ottant’anni la storia sembra ripetersi. Da un lato la Russia, che percependosi potenza mondiale pretende un’ampia area di sicurezza oltre i propri confini e, da un altro la Gran Bretagna che, supportata da Francia e Germania, esige di riaffermare la propria influenza nel mondo.
In realtà c’è chi ha sempre accarezzato il disegno di sottomettere i russi spezzettando in tanti staterelli il loro immenso territorio per poter meglio accaparrarsene le ricchezze. Se l’Occidente democratico poteva, nel 1945, temere l’espansione del comunismo staliniano, oggi è palese il timore della Russia di vedere minacciata la propria sicurezza e stravolto il proprio sistema di vita.
I Russi non stanno combattendo per espandersi, ma per impedire che la loro civiltà venga contaminata dai disvalori di cui l’Occidente è ora portatore. L’ideologia woke, espressione del grande reset, è aborrita tanto da Putin quanto da Trump che, non a caso, sono osteggiati dai fautori di quella globalizzazione e “nuova normalità” lanciate, fin dal 1971, dal Forum economico mondiale di Davos.
Sono ristrettissime élite che, muovendo i loro alfieri (i circa 1.500 manager di multinazionali, di società finanziarie, banchieri, ministri, funzionari d’alto rango dell’Unione europea, influencer, personaggi di spettacolo frequentatori abituali della cittadina svizzera), contrastano con veemenza chiunque si opponga al loro asservimento.
La loro sete di potere e di dominio contempla la riduzione della popolazione mondiale: meno persone vivono, meglio le si controlla, soprattutto se si posseggono tecnologie adatte alla loro sorveglianza: riconoscimento facciale, geolocalizzazione, impronte digitali fino all’ applicazione di microchip sottocutanei.
Ecco perché l’accanimento contro Trump, Putin e tutti quei leader di governo che rivendicano il primato della politica su quel potere economico che essi detengono e che usano esclusivamente per il proprio interesse.
Le teorie demografiche del filosofo Thomas Malthus (1766-1834), smentite dalla storia, sono state riscoperte per dare una parvenza di scientificità ad una narrazione tanto fasulla quanto cinica.
Purtroppo pochi impudenti in grado di gestire immense ricchezze hanno in mano il destino di miliardi di persone. La telefonata di Putin a Papa Leone XIV conferma che il “perfido Cremlino” sta facendo di tutto per evitare una catastrofe mondiale.
La promessa di non allargare la Nato ad Est è stata disattesa fin dal 1990. Qualcuno in Occidente ha fatto di tutto per provocare la Russia. Se Mosca dovesse rispondere ora con un’azione contro un Paese Nato, in base all’articolo 5 del Trattato istitutivo, l’Italia sarebbe di fatto in guerra.
Ci si rende conto della situazione di pericolo in cui siamo immersi? Ma che razza di incapaci governano a Londra, Parigi, Bruxelles e Berlino? Non ci resta che pregare il Padreterno perché illumini Putin e rafforzi il suo senso di responsabilità nel mantenere i nervi saldi. Una sua reazione devastante sarà ancora una volta pagata dagli Ucraini, carne da macello sottomessa agli interessi di cinici speculatori.
didascalia: immagine da IA Grok