DILI, TIMOR EST Chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Anche noi qui, agli operai che lavorano alla nostra casa, diamo da mangiare e da bere quello che abbiamo. Si apparecchia la tavola e si mangia insieme. Alcuni di loro però, timoresi, messo il cibo nel piatto accennano ad alzarsi per mangiare fuori, da soli. I loro colleghi indonesiani ci spiegavano che fanno così ovunque: “La timidezza e l’imbarazzo sono troppo forti per loro. Si sentono diversi, poveri, sporchi, e non sono a loro agio a tavola con noi”. Siamo altrettanto impolverati, vestiti come capita, per nulla formali, ma non si muta in un pranzo la memoria di un popolo terrorizzato e asservito ai bianchi per secoli.* Certo sarà anche cultura, sarà indole, in ogni caso non bastano le migliori intenzioni, bisognerebbe cambiare la storia. Non potendolo fare, iniziamo a cambiare il presente seminando un futuro di maggior fraternità. Questo è il primo vangelo da portare…. https://lalocandadellaparola.com/2025/10/18/chi-lavora/
Chi lavora
