Lecco, 31 gennaio 2018   |  

Mettersi in gioco. Chiesa, parrocchia e sport

di Gabriella Stucchi

Il libro contiene le riflessioni di quattro studiosi esperti di sport, che aiutano a comprendere la grande importanza dello sport per l’educazione e la formazione di ragazzi e giovani.

Mettersi in gioco

Lo sport è fatica, dedizione, passione, grinta, sacrificio, lacrime, sorrisi, fede. Sono le parole che Carolina Kostner, pattinatrice artistica su ghiaccio, medaglia di bronzo alle Olimpiadi invernali del 2014, scrive nell’Introduzione, sottolineando come per l’approccio dei ragazzi verso lo sport sia fondamentale il ruolo dei genitori, i quali devono capire quale siano le preferenze e le maggiori abilità dei loro figli.

Il messaggio di Carolina Kostner alle nuove generazioni continua: «Lo sport è qualcosa di bellissimo, se vissuto nel modo giusto. Pazienza, umiltà, passione e divertimento: le scorciatoie sono sempre vicoli ciechi». Altri valori richiamati: amicizia, rispetto, competizione pulita, disponibilità ad imparare e non rinunciare ai propri sogni, lasciarsi accompagnare da persone giuste, non arrendersi mai. Sono parole forti, che devono far riflettere sia chi pratica lo sport, sia chi lo segue da vicino o indirettamente.

Antonio Mastantuono, insegnante di Teologia pastorale alla Pontificia Università Lateranense, nel I capitolo, “Ecclesia ludens”, dopo aver citato alcuni passi di padri della Chiesa, si sofferma su una frase del teologo tedesco Hugo Rahner, che afferma che per gli uomini d’oggi «la saggezza del gioco costituisce una necessità redentrice». «Il gioco – continua citando Moltmann, autore del saggio “Sul gioco” – è contestazione delle ingiustizie esistenti e prefigurazione di rapporti nuovi, con cui si sperimenta un avvenire diverso, un nuovo stile di vita».

Luca Grion, docente di Filosofia morale all’Università di Udine, nel Capitolo “Fragilità e mito della perfezione” nota come uno dei sintomi più preoccupanti per lo stato di salute dello sport sia il diffondersi del doping amatoriale. Si parte dal concetto che il limite, la fragilità, la vulnerabilità sono mali da rimuovere per raggiungere la piena realizzazione di sé, per raggiungere il massimo grado di prestazione, non solo lasciando ai margini i meno dotati, ma anche assumendo un gran numero di farmaci, pensando che conti solo la vittoria. Si passa così da una logica “agonistica” a una logica “bellica”.
Per riscoprire il senso dello sport Grion risale al senso etimologico del termine “competere” (cum-petere), cioè “cercare assieme”, creando una serie di relazioni interpersonali che implicano lealtà, correttezza, solidarietà. Fondamentale anche i legame fra sport e pace. Altro elemento- sottolinea l’autore – è quello di ricercare il gusto della soddisfazione personale, riconoscendo i propri valori e limiti, riconoscendo così il valore educativo dello sport, che diventa «una spettacolare palestra di cittadinanza inclusiva, allenando i valori dell’integrazione, dell’impegno, della solidarietà e della giustizia».

Mario Lusek, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero e dello sport della Cei, nel capitolo “Sport e spiritualità” rileva come «da san Pio X a papa Francesco tutti i papi hanno apprezzato lo sport... e ne hanno parlato in maniera originale e innovativa. Ciò ha favorito l’associazionismo di ispirazione cristiana e la Chiesa ritiene lo sport tra i quindici temi chiave nel rapporto-proposta sulla sfida educativa. Così attraverso l’oratorio si mostra la Chiesa in uscita, col fine di educare alla bellezza dell’incontro, delle relazioni, anche allargando gli spazi parrocchiali. L’autore evidenzia come anche i linguaggi del gioco e dello sport possono aiutare ad annunciare la parola del Signore. Si parla così di una “pastorale dello sport”.

In particolare nell’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi si può educare alla vita buona del Vangelo anche attraverso il linguaggio del gioco e dello sport, di cui è indicato il metodo. Si passa, cioè, da una catechesi nozionistica e dottrinale, a una catechesi esperienziale che privilegia il vissuto, vedendo nel gioco un’occasione di dialogo e di confronto, intrecciano la Parola di Dio, il gioco, l’arte, la testimonianza e la festa.

Il libro contiene le riflessioni di quattro studiosi esperti di sport, che aiutano a comprendere la grande importanza dello sport per l’educazione e la formazione di ragazzi e giovani, per costruire un mondo che attraverso il divertimento testimonia i valori fondamentali per il Bene comune.

Antonio Mastantuono – Luca Grion – Mario Lusek – Fortunato Ammendolia –
“Mettersi in gioco” Chiesa, parrocchia e sport- EDB- euro7.00

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