Lecco, 12 febbraio 2020   |  

Dibattiti etici, saggezza biblica

di Gabriella Stucchi

Il “tesoro” della tradizione biblica, ben lungi dall’essere memoria desueta, sorpassata, si rivela attuale ed efficace in maniera sorprendente”.

Dibattiti etici

Nell’Introduzione l’autrice biblista Anne –Marie Pelletier dichiara che il sostegno più valido per affrontare i problemi del mondo moderno è la “scuola della Sapienza che parla nella Scrittura” e indica le sequenze in cui sarà articolato il percorso.

L’autrice prosegue rilevando nella Scrittura l’”anima dell’antropologia”. Le storie in essa narrate, pur essendo passate, rappresentano problemi insiti nelle culture umane: le pietre d’inciampo, i sogni, le tentazioni. Per questo i testi biblici sono attuali; in essi si trova una duplice valenza: la conoscenza di Dio e la condizione umana. Giovanni Paolo II chiamava la persona umana “via verso Dio”. Quindi le Scritture non solo hanno risonanza nella nostra attualità, ma proiettano la loro luce sulle nostre domande e controversie.

Si parte da Genesi in cui avviene la creazione dell’umanità “a immagine di Dio” (qui si vede un atto di alleanza) e la differenziazione dell’umanità stessa in maschile e femminile. All’inizio c’è quindi una relazione, che chiaramente si rompe quando si vede lo straniero o l’immigrato come colui che “non è dei nostri”.

Viene sottolineato poi come solo nel “Cantico dei Cantici” la parola dell’uomo e della donna si intrecciano: l’identità esige un’elaborazione nel tempo, che permette l’esperienza dell’altro. “Non si nasce donna, lo si diventa” ha suscitato proteste, stimolando anche la recezione delle teorie del gender. I passi delle Scritture contribuiscono alla maturazione della vita e alla pazienza della sua costruzione.

Dalle Scritture si rileva poi l’importanza dei deboli: già in Genesi dal Diluvio ci si salva per la fedeltà di un uomo, Noè, che “camminava con Dio”. Tutta la storia confermerà questo: Davide, l’ultimogenito dei figli di Iesse, è scelto come custode del gregge. Nei momenti di pericolo estremo Debora e Giaele, Giuditta e Ester, donne non stimate nell’epoca patriarcale, sono scelte per realizzare la salvezza del mondo. Così il re Davide mostra la sua grandezza quando esprime il suo pentimento dopo l’adulterio con Betsabea e l’omicidio di Uria. “Quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti...” (I Cor 1,27-28). Anche nel mondo moderno dobbiamo applicare questo principio, che basta poco per custodire l’umanità, tenendo presente la forza della debolezza.

L’autrice si sofferma sul valore della relazione con l’altro, in forme diverse, dalla solidarietà della cultura o delle nazioni, fino alla cerchia vicina dei legami coniugali e familiari. Nella società moderna invece si rifiuta l’altro, partendo dalla violenza contro le donne fino alla pratica dello stupro e alle violenze pedofile. Si assiste anche alle politiche distruttrici, con la costruzione di muri, con una visione individualista.

Anche la medicina ha fatto progressi straordinari, ma bisogna vigilare perché non si giunga alla trasgressione etica. Viene citata l’aberrazione costituita dalla difesa e dalla pratica delle “madri surrogate”: corpi disponibili per la strumentalizzazione e commercializzazione.

L’autrice dedica un intero capitolo sul “come comportarsi da cristiano”, citando come punti di riferimento la “Lettera di Giacomo” e la “lettera a Diogneto”, in cui si descrive la vita cristiana e si identificano i cristiani con l’”anima del mondo”.

Occorre quindi accettare consapevolmente la differenza, in primo luogo nel rapporto coniugale, anche nel momento della delusione. L’amore si costruisce fra uomini e donne che affrontano l’incontro enigmatico, e spesso difficile, delle loro singolarità, fidandosi della misericordia, come spiega papa Francesco nell’”Amoris laetitia”.

Forte è il richiamo alla dignità di ogni essere umano di fronte ai problemi posti oggi dalle evoluzioni attuali in materia di procreazione. L’umanità è segnata attraverso l’inabitazione divina della sua carne, quindi questa non può essere programmata, ma vissuta e difesa, sia nel bambino intessuto nel corpo materno, sia nella vecchiaia.

Al tempo stesso è indispensabile preoccuparsi di tutte le forme di aggressioni e di violenze, quindi, ad esempio, pronunciarsi contro l’aborto.

Il libro si chiude con la sottolineatura del contributo delle Scritture bibliche alle nostre domande contemporanee; esso consiste nel restituire la vera misura delle cose e della vita, ma anche come testimonianza resa a una grandezza, che l’uomo oggi per lo più ignora: la presenza misericordiosa di Dio nella storia.

Le numerose citazioni bibliche, teologiche e filosofiche valorizzano il testo che aiuta a vivere il mondo contemporaneo con consapevolezza, impegno, nel rispetto dei principi che le Scritture ci suggeriscono.

Anne-Marie Pelletier “Dibattiti etici, saggezza biblica” – Editrice Queriniana – euro13.00