Varenna, 18 maggio 2013   |  

Villa Monastero illuminata a giorno per onorare Verdi e Wagner

di Ambrogio Chiesa

Un concerto, in programma domenica 19 a partire dalle 18.30, affidato all'esecuzione del “Four for Quartet”, gruppo formato da giovani studenti del Conservatorio di Milano, nato nel 2005 proprio sul lago di Como.

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Dopo la serata di ieri (sabato 18) arricchita dal concerto con il duo Silvia Spruzzola, soprano, e Diego Mingolla, pianoforte, un altro appuntamento musicale è in programma questa domenica (19 maggio) pomeriggio a partire dalle ore 18.30 a Villa Monastero di Varenna, con un concerto programmato per la celebrazione del bicentenario della nascita (1813-2013) di Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Appuntamento per il quale è prevista anche l’apertura serale straordinaria della villa e del giardino botanico fino alle ore 23.

I visitatori saranno intrattenuti dalle musiche eseguite dal quartetto “Four for Quartet” formato da Giulia Gaggero e Virginia Sutera, violini, Giulia Sandoli, viola e Bruna Di Virgilio, violoncello. Si tratta di un quartetto formato da giovani studenti del Conservatorio di Milano, nato nel 2005 proprio sul lago di Como.

Forse sono pochi a sapere che, oltre alla creazione di indimenticabili opere liriche, sia Giuseppe Verdi che Richard Wagner hanno fornito il loro apporto, minimo ma significativo, al repertorio cameristico. Ce lo ricorda proprio l’appuntamento varennese con il quartetto di Roma “Four for Quartet”, che si confronterà con questa produzione scarsamente nota.

Il concerto vedrà, ad esempio, l’esecuzione del Quartetto in mi minore di Verdi, scritto a Napoli nel 1873, che ha alle spalle una storia abbastanza curiosa. L’autore era giunto nella città partenopea per presenziare all’allestimento dell’Aida, ma un improvviso malessere del soprano Teresa Stolz fece slittare la “prima” dell’opera, per cui il musicista, avendo del tempo a disposizione, diede vita a questa sua incursione nel genere cameristico.

L’esordio, davanti ad un gruppo sparuto di amici intimi, fu affidato ad un ensemble formato dai fratelli Pinto (violinisti), Salvadore alla viola e Giarritiello al violoncello. Il compositore, alla fine dell’esecuzione, si ritenne molto orgoglioso per questa sua nuova creatura, al punto che esclamò: “Bello o brutto che sia, questo è comunque un vero quartetto!”. Il brano ebbe subito un discreto successo al di fuori dell’Italia, mentre nel nostro paese dovette attendere il 1901 per la “prima” ufficiale a Milano.

Numerosi i motivi del ritardo, da una partitura considerata “difficile”, dove tratti tipicamente operistici sono abbinati ad effetti dissonanti, come quelli presenti nel movimento conclusivo, a ragioni legate alle rivalità e gelosie interne, da parte di chi non vedeva di buon occhio un Verdi che si occupasse anche di musica da camera.

A differenza di Verdi, Wagner si cimentò con il quartetto prima di diventare famoso e questi suoi pezzi possono essere considerati delle eccellenti esercitazioni.

Conoscendo la caratura del quartetto “Four for Quartet” c’è da aspettarsi un’interpretazione che evidenzi tutte le sfumature del complesso brano verdiano e dia lustro anche ai brani giovanili di Wagner, in un concerto di estremo interesse, sia per il raro repertorio proposto, che per il valore dell’ensemble che lo interpreta.