Lecco, 09 novembre 2012   |  
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Stop alle aperture domenicali, Confcommercio: "Noi da sempre su questa linea"

Ciresa: "Siamo da sempre stati contrari al mito della liberalizzazione come soluzione di tutti i problemi del commercio"

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Restituire la domenica al riposo lavorativo e dire no alla liberalizzazione delle aperture domenicali. La campagna “Libera la domenica” lanciata a livello nazionale dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Confesercenti e che prevede una raccolta firme il 25 novembre, non è certo una sorpresa né una novità per Confcommercio Lecco.

“Siamo da sempre stati contrari al mito della liberalizzazione come soluzione di tutti i problemi del commercio. E la apertura degli esercizi commerciali alla domenica è una deriva contro cui ci siamo sempre battuti – spiega il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa – Anzi sarebbe bene ricordare che a Lecco siamo stati sempre e soltanto noi di Confcommercio (insieme ai sindacati dei lavoratori) a esprimere la contrarietà alla deregolamentazione. Su questo tema non accettiamo lezioni da nessuno! Fin dalla presentazione del decreto ci siamo mossi per chiedere alla Regione Lombardia di fare ricorso al Consiglio di Stato come avevano fatto Piemonte e Veneto. E vorrei ricordare anche i numerosi interventi del nostro presidente nazionale Carlo Sangalli già a inizio 2012. La nostra opposizione alla normativa sugli orari è sempre stata chiara e netta, altri invece sono stati ambigui…”.

Il direttore Alberto Riva rincara la dose: “Si sapeva anche prima che non era ampliando giorni e orari di apertura che si poteva incrementare i consumi degli italiani in generale e dei lecchesi in particolare. Fa piacere che ci sia qualche associazione che si è ravveduta cammin facendo… L’unica strada per fare ripartire la domanda interna e i consumi è quella di dare più soldi nelle tasche delle famiglie”. Poi lancia l’affondo: “A Lecco siamo sempre stati soli in questa battaglia contro l’apertura domenicale dei negozi. Vedendo le posizioni assunte a più riprese sul territorio da Confesercenti è forte lo stupore rispetto alla decisione presa dai loro vertici romani. Sembrerebbe quasi mancare un coordinamento con il nazionale o che a Lecco Confesercenti non avesse il polso della situazione… Basterebbe avere qualche associato nelle gallerie commerciali o nei centri storici per sapere qual è la realtà della spesa e dei consumi! E non da oggi”.