Per via della pioggia annullati molti degli eventi in programma, ma grande successo per l’iniziativa “amarcord” di Officina Giuseppe Villa
La pioggia purtroppo non ha risparmiato la Prima-vera Festa di Rancio in programma nel weekend appena concluso, anche se la voglia di festeggiare e condividere è stata comunque più forte delle bizze del tempo. Confermato solo il programma di eventi di sabato, accompagnati da un sole splendente, mentre ieri il maltempo ha inevitabilmente falcidiato buona parte delle iniziative all’aperto. Successo di pubblico sabato per “Un lecchese in viaggio: Graziano Tubi tra Spagna e Africa (1857)”, l’evento culturale organizzato dalla delegazione lecchese del Fai nella splendida cornice della chiesa di San Carlo a Castione, con voce narrante di Gianfranco Scotti e musiche di Marcello Rosa. Gran pienone anche la sera alla cena “Prima-vera Festa” al circolo Libero Pensiero, seguita dalle danze popolari italiane a cura del gruppo “Lo stivale che sona”.
Domenica invece programma ridotto: niente esposizioni di prodotti artigianali a colorare le vie del rione e annullati anche tutti gli appuntamenti musicali, ad eccezione del concerto del Coro Grigna nel Santuario di Rancio Alta. Fra gli altri eventi fortunatamente scampati alla pioggia battente anche i laboratori creativi organizzati da Poster House, Foto Giudici e OfficinaGiuseppeVilla. Particolare successo proprio per quest’ultimo, che ha proposto un interessante lavoro sul mondo della scuola, con un’esposizione di foto e oggetti che hanno acceso i ricordi dei “più grandicelli” e stuzzicato la curiosità dei bambini. «Si tratta di un progetto che ho avviato già da diverso tempo e che credo porterò avanti in futuro» spiega Giuseppe Villa. Tutto è cominciato con la raccolta di foto delle classi della scuola di Rancio, chiusa da tempo ma ancora presente nei ricordi di chi l’ha frequentata.
Grazie alla disponibilità e all’aiuto di amici e abitanti del rione, Giuseppe Villa ha raccolto poco meno di 50 foto che raccontano la storia della scuola elementare di Rancio, di cui oggi non rimane più alcuna traccia, dato che persino l’edificio è stato demolito. L’ultima classe iscritta fu quella del ‘79 e proprio da qui è partito il lavoro a ritroso nel tempo per ricostruire un pezzetto di storia della città, che ha permesso anche di fare un lungo viaggio nel mondo della scuola attraversando soprattutto i suoi cambiamenti, forse non sempre positivi ma comunque specchio di una società in continua evoluzione, un tema quanto mai attuale. Accanto a questa emozionante mostra fotografica, Giuseppe Villa ha inoltre ricostruito all’interno del suo spazio di Via Fumagalli una vera classe scolastica, con tanto di banchi, sedie, lavagna e tutto il resto.
Un autentico tuffo nel passato, reso possibile grazie a questi oggetti conservati fino ai giorni nostri. «La conservazione – conferma infatti Giuseppe Villa – è stato uno dei temi principali che ho voluto sviluppare con questo progetto e che ho sottolineato decidendo di mettere sottovuoto molti oggetti che compongono l’allestimento, a cominciare proprio dalle fotografie». Insieme all’emozione di risedersi fra i banchi di scuola, i partecipanti hanno avuto anche la possibilità di riscoprire gesti antichi, come quello di scrivere a mano con pennino e inchiostro. L’esposizione intitolata “R di Rancio” è stata infatti affiancata da “L di laboratorio”, il laboratorio creativo curato da Manulea Sormani e incentrato sul fascino delle lettere. «L’obiettivo - conclude Giuseppe Villa - era quello di partire dalla propria iniziale per creare con fantasia e materiali di recupero un’icona, un capolettera come quelli delle fiabe, da portare a casa e usare come decorazione».