Si è tenuta questa mattina la prima "lezione di cucina con show". Anfitrioni i fratelli Spreafico, maestro Federico Veronesi, allievi una cinquantina di cuochi in erba, smaniosi di novità.
In una luminosa mattinata d'autunno, resa ancor più suggestiva da tutti i colori rosso-dorati degli alberi che fanno corona a quel piccolo gioiello che è Oggiono, si è tenuta la prima "lezione di cucina con show" nel più naturale tempio del gusto locale: il prosciuttificio Marco d'Oggiono.
Chi ha già avuto modo di sperimentare l'accoglienza dei fratelli Spreafico (Dionigi, Agnese e Giulia) sa che ogni appuntamento gastronomico presso di loro diventa occasione di sorpresa, riunione fra amici e soprattutto appagamento di tutte le papille gustative, nessuna esclusa.
Questa volta gli allievi hanno trovato in cattedra e ai fornelli lo chef trentino Federico Veronesi, giovane ma già con un curriculum di assoluta risonanza: formatosi sotto la guida di eccelsi maestri, come Norbert Niederkofler e Giancarlo Morelli, ha già dilettato palati non facili da addomesticare, come le élites internazionali che visitano la marocchina Marrakech e i cinesi più cinesi che ci siano, quelli della penisola di Dalian.
Di fronte a una cinquantina di persone, attente e partecipative, Federico Veronesi ha cucinato nei laboratori di produzione del prosciuttificio, due ricette gustose e facili da replicare a casa.
Tartare di Carpaccio Celtico, insalata di carciofi, uovo e cialda di parmigiano. Riso selezione carnaroli mantecato alla zucca, crema di gorgonzola e croccante di Collinetta
Per il prosciuttificio la lezione di cucina è stata una nuova esperienza, un modo di aprirsi alla comunicazione e al feedback immediato che quasi sicuramente verrà replicata a grande richiesta.
L’obiettivo dell'appuntamento è stato quello di dare buoni consigli di cucina utilizzando prodotti di Marco D'oggiono e coinvolgere gli appassìonati dei fornelli con l'abbinata gusto-semplicità.Presenti all'appuntamento tanta gente comune, amici della Marco d'Oggiono e chef della cultura gastronomica locale: per esempio Claudio Prandi (classe 1950, trentino di origine e lombardo di adozione). Claudio ha frequentato la scuola alberghiera di Riva del Garda. Dopo qualche esperienza stagionale a Sestriere (Torino) e Sottomarina Lido (Venezia) è arrivato nel 1968 al Ristorante Griso di Malgrate dove e' rimasto per oltre trent’anni. Il ristorante ha ottenuto 2 stelle Michelin.
In seguito la sua esperienza si è arricchita ulteriormente lavorando tra gli altri presso l’Hotel Bagni Nuovi di Bormio (Sondrio) e il Ristorante da Pietro a Merate (Lecco). Sono significative anche le varie collaborazioni con ristoranti in Giappone (dal 1992 al 2000.).
Tra gli ospiti sono stati notati anche lo chef Luigi Gandola (nato a lecco, cucina regolarmente da qualche anno alla trasmissione la prova del cuoco su raiuno) e la signora Tiziana Colombo che scrive su un blog e ha un sito che si chiama http://www.nonnapaperina.it/ sulle intolleranze alimentari.
Inutile sottolineare che siccome tutti i salmi finiscono in gloria, anche la calda e stimolante mattina al Marco d'Oggiono è finita con assaggi e degustazioni che hanno lasciato tutti soddisfatti e pronti per la lezione numero due.