Oggiono, 08 novembre 2014   |  

Prosciutto, simpatia e chef di classe tra i fornelli del Marco d'Oggiono

di Silvano Guidi

Si è tenuta questa mattina la prima "lezione di cucina con show". Anfitrioni i fratelli Spreafico, maestro Federico Veronesi, allievi una cinquantina di cuochi in erba, smaniosi di novità.

preparazione della tartare di Carpaccio Celtico

In una luminosa mattinata d'autunno, resa ancor più suggestiva da tutti i colori rosso-dorati degli alberi che fanno corona a quel piccolo gioiello che è Oggiono, si è tenuta la prima "lezione di cucina con show" nel più naturale tempio del gusto locale: il prosciuttificio Marco d'Oggiono.

Chi ha già avuto modo di sperimentare l'accoglienza dei fratelli Spreafico (Dionigi, Agnese e Giulia) sa che ogni appuntamento gastronomico presso di loro diventa occasione di sorpresa, riunione fra amici e soprattutto appagamento di tutte le papille gustative, nessuna esclusa.

Questa volta gli allievi hanno trovato in cattedra e ai fornelli lo chef trentino Federico Veronesi, giovane ma già con un curriculum di assoluta risonanza: formatosi sotto la guida di eccelsi maestri, come Norbert Niederkofler e Giancarlo Morelli, ha già dilettato palati non facili da addomesticare, come le élites internazionali che visitano la marocchina Marrakech e i cinesi più cinesi che ci siano, quelli della penisola di Dalian.

Di fronte a una cinquantina di persone, attente e partecipative, Federico Veronesi ha cucinato nei laboratori di produzione del prosciuttificio, due ricette gustose e facili da replicare a casa.

Tartare di Carpaccio Celtico, insalata di carciofi, uovo e cialda di parmigiano. Riso selezione carnaroli mantecato alla zucca, crema di gorgonzola e croccante di Collinetta

Per il prosciuttificio la lezione di cucina è stata una nuova esperienza, un modo di aprirsi alla comunicazione e al feedback immediato che quasi sicuramente verrà replicata a grande richiesta.

L’obiettivo dell'appuntamento è stato quello di dare buoni consigli di cucina utilizzando prodotti di Marco D'oggiono e coinvolgere gli appassìonati dei fornelli con l'abbinata gusto-semplicità.

Presenti all'appuntamento tanta gente comune, amici della Marco d'Oggiono e chef della cultura gastronomica locale: per esempio Claudio Prandi (classe 1950, trentino di origine e lombardo di adozione). Claudio ha frequentato la scuola alberghiera di Riva del Garda. Dopo qualche esperienza stagionale a Sestriere (Torino) e Sottomarina Lido (Venezia) è arrivato nel 1968 al Ristorante Griso di Malgrate dove e' rimasto per oltre trent’anni. Il ristorante ha ottenuto 2 stelle Michelin.

In seguito la sua esperienza si è arricchita ulteriormente lavorando tra gli altri presso l’Hotel Bagni Nuovi di Bormio (Sondrio) e il Ristorante da Pietro a Merate (Lecco). Sono significative anche le varie collaborazioni con ristoranti in Giappone (dal 1992 al 2000.).

Tra gli ospiti sono stati notati anche lo chef Luigi Gandola (nato a lecco, cucina regolarmente da qualche anno alla trasmissione la prova del cuoco su raiuno) e la signora Tiziana Colombo che scrive su un blog e ha un sito che si chiama http://www.nonnapaperina.it/ sulle intolleranze alimentari.

Inutile sottolineare che siccome tutti i salmi finiscono in gloria, anche la calda e stimolante mattina al Marco d'Oggiono è finita con assaggi e degustazioni che hanno lasciato tutti soddisfatti e pronti per la lezione numero due.