Con la festività del Patrono S. Nicolò, giovedì 6 dicembre, avrà inizio il progetto Caritas per le persone senza fissa dimora della nostra città.
L’iniziativa, già sperimentata negli anni precedenti, porta però quest’anno una novità, che segna da una parte l’attenzione con cui è stata pensata, e dall’altra la serietà con cui sarà gestita. Si chiamerà Rifugio notturno Caritas perchè Caritas svolgerà un compito di coordinamento e di collaborazione con le altre realtà impegnate.
La prima nota importante è la disponibilità offerta dalla Parrocchia S. Nicolò, il cui Prevosto, mons. Franco Cecchin, ha offerto un appartamento nella Casa Paolo VI, Via S. Nicolò, 7. Non più quindi tende o container, ma un’abitazione con una ventina di posti letto, integrata da un servizio docce serale e, al mattino, una frugale colazione. Mons. Cecchin ha dichiarato di aver aderito volentieri alla richiesta per venire incontro a questa urgenza, che assume anche un ruolo educativo.Nel progetto del Centro di Comunità che verrà costruito nell’area ex Faini è anche prevista la Casa della Carità.
Il Vicedirettore della Caritas Ambrosiana, dott. Luciano Gualzetti, ha esposto il fine dell’iniziativa, che conserva i caratteri dell’emergenza, ma unisce l’accoglienza, sia per l’aspetto logistico, sia per i progetti personalizzati che verranno proposti a coloro che frequenteranno.
L’Assessore alle politiche sociali del Comune di Lecco, dott. Ivano Donati, ha parlato di ‘città solidale’. Nell’iniziativa sono infatti coinvolti la Parrocchia, il Comune col contributo di 5mila euro, il Layons club e Banca Intesa con 5mila euro, oltre all’Associazione Arcobaleno, Croce Rossa, Protezione civile, una trentina di volontari membri di diverse associazioni, anche di oratori. Un mondo variegato, ma unito nelle finalità e nelle regole.
Su queste si è intrattenuto don Ettore Dubini, responsabile Caritas zonale. L’accesso avverrà dalle ore 20.00 alle 22.00, alla presenza di due custodi. Si offrirà una bevanda calda e un servizio doccia. Alle 8.00 di mattina i locali saranno lasciati liberi, ma il contatto con gli ospiti non cesserà: saranno presentati al Centro di Ascolto, dove si analizzerà caso per caso per individuare le strutture più adeguate a cui indirizzare per studiare progetti personalizzati in vista di effettuare percorsi di recupero verso l’autonomia.
La Cooperativa Arcobaleno, rappresentata dal Presidente, Renato Ferrario, con le strutture già ben operanti nel lecchese di ‘Famiglia e territorio’ e di ‘Casa Abramo’, e l’ esperienza di gestione del Dormitorio di Via dell’Isola e l’aiuto del Consorzio Consolida, offre garanzie molto importanti. L’osservanza delle regole, su cui don Ettore ha insistito molto, deve assicurare il buon funzionamento, promuovere la dignità delle persone, in un clima di rispetto reciproco.
La struttura è composta da: tre camere da letto per uomini attrezzate con 9 letti a castello per un totale di 18 posti (possibilità di un decimo letto a castello nella camera più grande che porterebbe a 20 posti); una camera da letto per donne da attrezzare con un letto a castello per un totale di 2 posti; un bagno con servizi, lavabo e doccia; un locale comune da attrezzare con 3 letti per custode e volontari, mobili e attrezzature per la preparazione di bevande calde e colazione.
I volontari sono opportunamente formati e coinvolti nel progetto al fine di condividerne le finalità oltre che per programmare le presenze, per giungere a un assetto organizzativo adeguato. Il campo sarà operativo dal 6 dicembre al 15 marzo 2013, salvo verifica di esigenze diverse in ragione delle condizioni climatiche.