"Il tocco, il rimedio, la parola. La comunicazione tra medico e paziente come strumento terapeutico” questo il libro scritto da Roberta e Simona Milanese, per l’Editore Ponte alle Grazie.
Mercoledì 21 ottobre verrà presentato nell’Aula Bianca dell’Ospedale Manzoni, a partire dalle ore 17.00, il libro “Il tocco, il rimedio, la parola. La comunicazione tra medico e paziente come strumento terapeutico” scritto da Roberta e Simona Milanese, per l’Editore Ponte alle Grazie.
Psicoterapeuta e docente in master clinici e organizzativi in Italia e all’estero, la prima, e oncologa presso l’ASL di Asti, la seconda, le due autrici sottolineano nel loro testo l’importanza di una buona comunicazione come strumento efficace e fondamentale per la relazione medico-paziente.
“L’avvento della tecnologia nella Medicina – si scrive nella prefazione al volume – ha ridotto, gradualmente, l’attenzione alla relazione medico-paziente, privilegiando il rigore strumentale. Man mano che la ricerca tecnologica ha condotto a tecniche diagnostiche sempre più avanzate […] l’importanza attribuita alla comunicazione con il paziente si è inaridita”.
La conseguenza? Quando il malato non si sente ascoltato e considerato, difficilmente sarà propenso a seguire con scrupolo la terapia prescritta da medico con un effetto negativo sul proprio benessere e stato di salute.
Nelle pagine del loro saggio, Roberta e Simona Milanese cercano di fornire, soprattutto per la formazione dei futuri medici, una nuova prospettiva di approccio con il malato, affrontando numerosi meccanismi psicologici che entrano in gioco nella relazione medico-assistito. Le scrittrici, infatti, chiariscono come sia possibile ottenere l’adesione convinta del paziente alle prescrizioni mediche e ai trattamenti previsti nella gestione di una determinata patologia; come sfruttare il celebre effetto placebo e, insieme, scongiurare l’effetto nocebo o il fenomeno dell’overdiagnosis, l’eccesso di medicazione, sintomo di una società sempre più ipocondriaca.
Lo fanno illustrando un’ampia casistica di accorgimenti linguistici e suggestivi utili per non incorrere nelle trappole che incidono negativamente sull’esito del trattamento. “La buona comunicazione – spiegano le autrici de Il tocco, il rimedio, la parola – influisce direttamente sull’efficacia, e l’efficienza, della cura con ripercussioni positive per il paziente oltre che per il medico: quest’ultimo infatti non solo fa sentire meglio l’ammalto ma si sente meglio a sua volta, evitando la sempre più diffusa sindrome del burnout”.
Le due autrici saranno intervistate pubblicamente da Rosaria Marchesi, giornalista e coautrice del volume “Medical Humanities e Bioetica” ( Edizioni Camilliane), e Antonio Urti, responsabile comunicazione dell’Azienda Ospedaliera.